Il 13 marzo 2018 muore una delle voci più significative del panorama letterario libanese: la scrittrice Emily Nasrallah (1931-2018). Nata nel villaggio di Kfeir nel Libano meridionale, grazie allo zio intraprende gli studi che l’hanno portarono a diventare insegnante, giornalista, scrittrice e attivista dei diritti delle donne. Il suo primo romanzo, Touyur Ayloul (Uccelli di settembre) è anche il nome della fondazione nata per volere della figlia Maha in memoria della madre. L’idea era già nei sogni della scrittrice: far diventare la casa dei nonni a Kfeir, dove aveva vissuto tutta la sua infanzia, un centro culturale, e da settembre la fondazione ha aperto le porte al pubblico. La casa è stata adibita a centro culturale costituito da due spazi: il primo, dove è presente la biblioteca della scrittrice, è riservato alla letteratura di migrazione allo scopo di creare un ambiente dove i ricercatori possano condurre le proprie ricerche in merito alle opere di Nasrallah o alla letteratura di migrazione. Il secondo spazio della fondazione, invece, è riservato alle mostre artistiche. La prima si intitola “al-Makan: kitabun maftuḥun” (Il luogo: un libro aperto) ispirata all’ultimo libro di Emily Nasrallah, al-Makan, pubblicato dalla casa editrice libanese Dar Onboz e che è stato presentato durante la Fiera del libro francofono a Beirut. È una biografia della scrittrice dove sono presenti moltissimi avvenimenti accaduti proprio nella casa di Kfeir.
Secondo la figlia Maha, direttrice della fondazione, lo scopo di questa apertura è quello di riportare le storie di Emily Nasrallah al loro luogo originario, e allo stesso tempo portare il lettore a vivere queste storie attraverso i luoghi che le hanno ispirate.
Di seguito un video, gentilmente inviatoci dalla Beit Touyour Ayloul Foundation, che mostra "Il ritorno degli uccelli di settembre": il ritorno a Kfeir della famiglia di Nasrallah in occasione del suo ottantesimo compleanno.
Un ringraziamento speciale alla fondazione per tutte le informazioni che ci ha gentilmente fornito. In particolare, le foto sono state realizzate da Martina Waiblinger durante l'evento di apertura al pubblico tenutosi a settembre 2018.
di Beatrice Morlacchi
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