Come i nostri lettori ben sapranno, la casa editrice francese Alifbata è una presenza costante nei nostri scaffali e oggi siamo felici di potervi presentare un fumetto che apre in grande l’anno 2021: “Dans le Taxi” (Nel Taxi) dell’autore libanese Barrack Rima.
Nelle novantasei pagine in bianco e nero, il lettore verrà trascinato in una storia che è polifonica ed anche autobiografica poiché unisce la vicende personali dell’autore - non prive di traumi – ad una moltitudine di personaggi che si ritrovano a prendere lo stesso taxi.
Sullo sfondo, la città di Tripoli, con la sua sua ricchezza culturale e le vicende storiche, fa da quadro a questa moltitudine di storie.
Dal singolo al collettivo, dalla storia autobiografia alla storia dei popoli e delle nazioni, l’autore sembra invitarci a considerare il tutto e il singolo e ci invita a farci trasportare da questo flusso di coscienza e di ricordi quasi onirico, un po’ come accadeva in “Salam” di Lena Merhej, un’autrice libanese della quale Alifabata ha pubblicato diverse opere.
Così come le persone, numerosi temi si intrecciano nelle pagine: l’amore, la poesia, l’infanzia, l’omosessualità. Non meno importante il tema del viaggio e della migrazione, tanto figurativo quanto fisico: “Je vacille, je me balance, j’avance” dice l’autore protagonista in una della pagine afferrando una valigia.
Nel riflettere questo turbinio interiore, il fumetto sembra spesso traboccare di dialoghi, ma allo stesso tempo contiene pagine “silenziose”. La lingua colloquiale si mescola alla poesia di Rumi e Abu Nuwas, il disegno a mano si intreccia con parti di collage.
In un certo qual modo Barrack Rima sembra continuare un discorso già aperto in un’altra sua opera pubblicata dalla casa editrice Alifbata, ovvero la trilogia “Beirut” apparsa nel 2017: la storia collettiva e la città ritornano come temi, tanto quanto la ricerca del sé.
Entrambe le opere ci sembrano in maniera diversa, ma ugualmente potente, un invito all’introspezione, alla creatività, all’essere se stessi, al ritrovarsi nel caos pur facendo parte di una collettività polifonica: "transformer la souffrance en bandes dessinée, en amour et en poésie " dice l’autore raccontando di se stesso e del suo vissuto, cogliendo quasi una missione che da un senso alla sua autobiografia.
Infine ci sembra importante parlare del taxi stesso: non c’è dubbio che esso sia un non-luogo speciale nella letteratura araba e con un ampio valore simbolico in ogni genere letterario: parlando di fumetto, non sembra esserci autore arabo che non ne abbia messo almeno una traccia nelle sue tavole. E così come in "Taxi" di Al-Khamissi, questi veicoli diventano allora luogo di interazione e confidenze, i sedili ascoltano storie, gli specchietti vedono emozioni. La vicinanza fisica diventa prossimità esistenziale. Non è difficile allora capire come in questo fumetto, il taxi diventi il palcoscenico di un teatro, quello su cui ognuno è attore e si improvvisa protagonista della propria vita e spettatore si quella altrui.
Allora, siete pronti a prendere questo taxi?
Articolo di Marialaura Romani
Dettagli bibliografici:
Titolo: Dans le taxi
Autore e disegni: Barrack Rima
Casa editrice: Alifbata
ISBN: 9782955392898
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