· 

Kòshari: racconti arabi e maltesi

Kòshari è un’antologia di racconti tradotti dall’arabo e dal maltese curata da Aldo Nicosia. Il titolo rimanda al famoso piatto della cucina egiziana in cui si amalgamano ingredienti e aromi diversi. L’intenzione del curatore e dei traduttori è infatti quella di offrire al lettore italiano un’antologia di voci diverse, provenienti dalla riva sud del Mediterraneo.

Non solo racconti arabi ma anche maltesi perché il maltese ha molti punti di contatto sul piano lessicale sia con l’italiano che con l’arabo, in special modo con il dialetto tunisino. I racconti arabi sono diciassette, due dei quali tradotti dal curatore della raccolta che ha anche tradotto i quattro racconti maltesi.

Gli autori maltesi tradotti sono: Clare Azzopardi, Adrian Grima, Oliver Friggieri e Trevor Zahra.

Tra gli autori arabi troviamo: Yasmin Sabah Hannus (Iraq), Omar Khalifah (palestinese residente nel Golfo), Hammur Ziyada (Sudan), Shukri al Mabkhut (Tunisia), Hasan Kamal (Egitto), Mohammad Abderrahman el Morr (Egitto), Rima Ra’i (Siria), Maryam al-Sa’idi (Emirati Arabi Uniti), Mansura Ezzadin (Egitto), Rima Ibrahim Hammud (Palestina), Latifa Labsir (Marocco).

 

I racconti dall’arabo sono stati tradotti da studenti dei corsi di Letteratura araba del Dipartimento LEILA (Lettere, Lingue, Italianistica, Arte) dell’Università di Bari.

Un esperimento che ha una grande valenza pedagogica perché permette agli studenti di lavorare alla traduzione non più solo come attività didattica.

 

Il filo conduttore che accomuna i racconti è quello dei rapporti tra genitori e figli e tra nonni e nipoti. Un tema che permette di guardare, attraverso i rapporti familiari e generazionali, alla società, alla storia culturale e politica, alle tradizioni dei paesi di provenienza degli autori. Colpisce in questi racconti lo sguardo dei giovani, le loro intime speranze, relazioni e perplessità, uno sguardo che ci costringe a non dimenticare il contesto in cui vivono se vogliamo cogliere le più profonde sfumature dei loro rapporti familiari all’interno dei quali cercano di costruire la loro identità.

Gli autori dei racconti arabi provengono da paesi diversi e i loro protagonisti riflettono questa diversità sfatando il mito di un mondo arabo visto come un unico blocco culturale e sociale. Una destrutturazione che il tema dei rapporti intergenerazionali contribuisce ad operare orientandoci a una visione più aperta e attenta. I protagonisti, figli e nipoti, di questa antologia conducono il lettore in situazioni sociali e storiche particolari, caricandole di riflessioni e introspezioni, ricordi e immaginazione. In alcuni racconti non manca lo sfondo dell’integralismo che viene denunciato anche nelle sue forme di ipocrita moderazione come in “Volto senza occhi” del tunisino Shukri Al Mabkhut.

Il rapporto genitori-figli presenta in alcuni racconti lo sguardo dei bambini ma uno solo di essi è in realtà un racconto afferente alla letteratura per l’infanzia. Si tratta di “Un altro papà” dell’egiziano Muhammad Abdarrahman el Morr che denuncia la povertà e la crisi economica attraverso il desiderio del piccolo protagonista Majid di avere un papà che gli possa comprare ciò che desidera. Di particolare interesse i personaggi femminili attraverso i quali alcune autrici arabe fanno emergere le conseguenze del sistema patriarcale e del colonialismo, come la siriana Rima Ra’i nel suo “Afrodite”.

Il contesto patriarcale si ritrova nel racconto maltese di Adrian Grima “Stazione di polizia”. I racconti maltesi trovano una giusta e ragionata collocazione in questa antologia che offre assaggi di opere che meritano di essere scoperte e tradotte.

Kòshari non si pone solo come opera medilinguistica ma come raccolta antologica dai contenuti universali. Ogni racconto tradotto è una finestra su un’area del mondo arabo e maltese, la voce di un’autrice o un autore che a cavallo del nuovo millennio ci sanno trasmettere l’intensità emotiva sia dei grandi conflitti intergenerazionali che di quei legami familiari che ci forgiano e ci determinano.

Una curiosità: dal racconto “Dormire ai piedi della montagna” di Hammur Ziyada è stato tratto il film “You Will Die at 20” del regista sudanese Amjad Abu Alala, Premio Miglior Opera Prima alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica Venezia 2019.

Abbiamo scelto di non sintetizzare tutti i racconti ma di stuzzicare la vostra curiosità per questa narrazione plurima invitandovi, come suggerisce la copertina, ad incrociare gli sguardi dei loro protagonisti.

 

 

Aldo Nicosia insegna Lingua e letteratura araba all’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. È autore di “Il cinema arabo” (Roma 2007), “Il romanzo arabo al cinema. Microcosmi egiziani e palestinesi” (Roma 2014) e di articoli su letteratura e dialettologia maghrebine. Ha tradotto il romanzo “Il concorso” dell’egiziana Salwa Bakr (Roma 2018)

 

L'opera in copertina è di  Tagreed Albagshi

 

Testo di P.Fioretti 

 

Dettagli bibliografici:

 

Titolo: Kòshari: racconti arabi e malteri

Curatore: Aldo Nicosia 

Casa editrice: Progedit

ISBN: 9788861945142

 

 

Scrivi commento

Commenti: 0