“..Lui guardava il mare e lo salutava. La sua storia era intimamente legata al mare… “
Così scrive Solveig Cogliani nella sua favola in arabo e in italiano “Delfina – دلـفبـنا” pubblicata da Edizioni Q. Una favola ambientata nelle acque del Mediterraneo, il mare che per l’autrice rappresenta uno spazio in cui ricostruire e coltivare il concetto di vicinanza, di comunanza tra i popoli nel rispetto delle loro specificità, un mare non solo da salvare ma attraverso cui costruire un futuro sostenibile per i popoli e per l’ambiente. Abbiamo già parlato di Delfina sul nostro blog e oggi vogliamo raccontarvi dell’incontro artistico tra Solveig Cogliani e Mohammed Alhaj, lei italiana e lui palestinese di Gaza, questa è una precisazione necessaria!
Un incontro avvenuto in una caldissima giornata di agosto a Venezia dove i due artisti hanno lavorato ad una creazione comune, a testimonianza di quanto l’arte sia il mezzo più efficace per raccogliere la sfida di cambiare il mondo. Uno dei princìpi esistenziali dell’arte di Solveig Cogliani è dato dal concetto dei luoghi dell’anima che lei riesce a proporre come spazi intimi e spirituali attraverso il suo slancio creativo e una vibrante ricerca del colore.
Anche per Mohammad Alhaj la pratica artistica passa necessariamente per il concetto di spazio inteso come dimensione di memoria, dimensione temporale da preservare. Nelle sue opere la nostalgia del tempo e del luogo viene espressa dalla sfumatura dei colori.
Due artisti per i quali i materiali e lo stile ruotano intorno al rapporto umano con il luogo e con il tempo. La scorsa estate i due artisti si sono incontrati a Venezia e hanno realizzato un workshop in occasione della mostra “From Palestine With Art”, Evento Collaterale alla 59. Biennale Arte. Cogliani aveva già esposto alla Biennale nel 2011 con l’opera “Road Movie” mentre Alhaj vi partecipa per la prima volta con “Immigration”.
L’incontro è stato patrocinato dal Palestine Museum US e dal suo direttore Faisal Saleh ed ha permesso ai due artisti di lavorare insieme su un’unica tela. L’opera dal titolo “Human Bridge” è ora conservata nelle sale del Palestine Museum US a Woodbridge e, come ci spiega Solveig Cogliani, “…Essa costituisce un primo tassello di un progetto più ampio che testimonia i valori di pace per i popoli del Mediterraneo. È necessario – ancor più oggi – parlare di mediterraneità, ovvero di uno spazio unitario, un insieme, dove annientare le fratture di oggi e di ieri, senza ovviamente annullare le specificità dei popoli affacciati su di esso”.
Non ci resta che attendere gli sviluppi di questo incredibile progetto artistico. Intanto vi invitiamo a scoprire la favola “Delfina – دلـفبـنا” e a visitare “From Palestine With Art” a Palazzo Mora – Venezia, in esposizione fino al 27 novembre 2022.
testo di Pina Fioretti
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