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E Dalila iniziò a ballare

A gennaio, alla Fiera del Libro del Cairo, mi sono lasciata tentare dal libro Lamma raqasat Dalila (Quando Dalila ballò), attratta sia dal clamore che lo circondava, sia da una motivazione più personale: l’autrice è Miranda Bishara. Forse avrete già sentito parlare di lei come scrittrice (ne abbiamo parlato qui) e traduttrice, a me piace tantissimo per il suo stile: delicato, profondo, capace di toccare corde emotive con una semplicità che sorprende.

La protagonista di questo albo, Dalila, è una bambina piena di energia e con le idee molto chiare: ama il balletto e il karate.

Un’accoppiata curiosa, certo, ma fino a qui sembrerebbe una storia come tante altre.

La seguiamo con entusiasmo alla sua prima lezione di danza classica. I suoi passi incerti si trasformano in piroette, e in mezzo a questo turbinio di emozioni ed equilibrio, succede l’inaspettato: qualcosa si stacca dalla sua testa, riportandola in un mondo silenzioso, senza musica, senza parole.

Ed è qui che scopriamo una parte importante della storia di Dalila: ha ridotte capacità uditive e porta un impianto cocleare, un piccolo dispositivo che, come una fascia per capelli, le permette di connettersi al mondo che la circonda. Ma Dalila non è definita da questo aspetto. È una bambina con sogni grandi, con una passione travolgente per la danza, e il suo impianto è solo un dettaglio della sua quotidianità.

Vorrei fermarmi qui, per non rovinarvi il piacere di scoprire il resto della storia, ma ci sono alcune riflessioni che sento di voler condividere.

 

Miranda Bishara si è ispirata alla storia della figlia dell’attrice egiziana Yousra El Lozy, e ha saputo interpretare le difficoltà, l’amore della famiglia, il sostegno degli amici intorno, con attenzione e cura.

Il testo ci arriva dalla voce di Dalila stessa, narratrice in prima persona, che ci guida attraverso il suo mondo con una spontaneità disarmante.

 

E poi ci sono le illustrazioni di Tasneem Marghani. A volte brillanti e vivaci, altre più scure e malinconiche, riescono a trasmettere con precisione gli stati d’animo di Dalila. Nei risguardi del libro compaiono piccoli dettagli che ci anticipano quello che verrà: scarpette a punta, una parte dell’impianto cocleare, mani in una posa particolare. Piccoli indizi disseminati con cura che stimolano la curiosità o forse suggeriscono che il che il libro tratterà di disabilità? No, affatto.  Questo non è un libro che intende spiegare una condizione medica. Non è pedagogico, né didascalico, ed è proprio questo il suo punto di forza. In un panorama editoriale, specialmente in lingua araba, dove spesso i libri a tema disabilità risultano didattici e costruiti a tavolino, Lamma raqasat Dalila si distingue: è una storia viva, narrata per i bambini e non per insegnare qualcosa agli adulti.

Non dimentichiamo che questa piccola gemma ci arriva grazie all’editore Khaled ‘Abd al-Hamid e alla casa editrice Al-Marah, che ha avuto il coraggio di raccontare storie vere e coinvolgenti per i più piccoli.

 

 

E ora, ho bisogno di voi. Il personaggio di Dalila vi ha fatto venire in mente qualche altro libro? C'è un personaggio simile che vi risuona, magari in italiano? Sono curiosa di sapere se avete trovato storie che, come quella di Dalila, riescono a parlare di diversità senza farne il tema centrale.

 

Testo di Enrica B. 

 

Dettagli bibliografici:

 

Titolo: Lamma raqasat Dalila 

Autore: Miranda Bishara 

Illustrazioni: Tasneem Marghani

Casa editrice: Dar al-Marah 

ISBN: 9189778657180

 

Il testo lo trovate in vendita QUI

 

 

Prove di scrittura in arabo egiziano: 

 

لكتاب بيتكلم عن طفلة صغيرة بتموت في البالية وفي نفس الوقت في الكراتية 

.ودة مش غريب كبداية كتاب أطفال، بس خلال القراءة بنكتشف إن البطلة اتولدت بضعف شديد في السمع 

.القصة دي من احداث حقيقية عاشتها دليلة بنت يسرا اللوزي ممثلة مصرية

.ميراندا بشارة كتبت قصة ملهمة لكل الناس لإكتشاف طرق للتواصل وتحقيق الأحلام

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