Per fortuna c’è chi ci mette la faccia e decide di rompere il silenzio.
Una forte necessità sentita non solo da noi, comunità di Arabook, ma anche dagli organizzatori di Palestinian Liberatory Book Fair (PLBF), un’iniziativa che si terrà il 19 e 20 ottobre, weekend conclusivo della Fiera del Libro di Francoforte, proprio negli spazi pubblici di fronte all’entrata principale della Buchmesse.
Una due giorni di letture, poesia, dibattiti, workshop e proiezioni, alla quale parteciperanno scrittori, giornalisti e attivisti difensori della causa palestinese provenienti da tutto il mondo. Tra i nomi degli autori fisicamente presenti spiccano quello di Ahlam Bsharat, affermata scrittrice e poetessa palestinese, che verrà intervistata domenica pomeriggio e che, insieme alla poetessa Asmaa Azaizeh, chiuderà l’evento con un panel sulla scrittura come atto di resistenza. In collegamento su Zoom ci saranno, tra gli altri, Mohammad al-Zaqzouq da Gaza e il professore della Columbia University Rashid Kahlidi. Tutti gli interventi saranno registrati e pubblicati sul canale YouTube @Palestinianlibraryffm.
A spingere l’avvio di questa fondamentale iniziativa è stata innanzitutto la clamorosa decisione degli organizzatori della scorsa edizione della Buchmesse di annullare la premiazione di Adania Shibli per il suo romanzo Tafṣīl Ṯānawī, tradotto in italiano da Monica Ruocco e pubblicato da La Nave di Teseo con il titolo Un dettaglio minore.
Ulteriori importanti motivazioni, però, non mancano. Innanzitutto il continuo e soffocante silenziamento da parte della politica e delle istituzioni tedesche delle voci che criticano le efferate azioni del governo israeliano a Gaza e nei Territori Palestinesi Occupati. In tal senso, gli attivisti vedono nella Fiera del Libro uno strumento di soft power per la Germania, un modo per mostrarsi aperta al mondo e democratica, mentre opprime sistematicamente chi contesta il suo posizionamento rispetto a Israele. Ancora, si vuole criticare la presenza degli editori israeliani alla Buchmesse e l’applicazione di doppi standard, dal momento che all’editoria russa è stato giustamente riservato un trattamento del tutto opposto. E poi, ci sono la complicità con multinazionali quali Amazon e l’apertura verso case editrici note per la loro affiliazione all’estrema destra.
Non è la prima volta che la letteratura palestinese scende sulle strade e le piazze della città di Goethe. Già lo scorso agosto, in occasione del Festival della cultura palestinese, l’associazione Palästina Verein, nata a Francoforte nel 2022, ha presentato la sua Biblioteca della Palestina (Palästina Bibliothek). Da allora, gli attivisti non hanno più smesso di raccogliere donazioni di libri, fino a raggiungere un totale di 160 volumi, che saranno messi a disposizione di tutti durante la PLBF. L’ambizione è quella di continuare a crescere per riuscire a costruire una vera e propria biblioteca aperta al pubblico.
Per seguire e sostenere l’iniziativa, rimandiamo alla pagina Instagram palestinelibrary_ffm. Qui sotto pubblichiamo il programma del
weekend.
Testo di Laura Cecchin
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